Mosche per il temolo (ma anche per la trota) assolutamente da avere - i consigli dei costruttori

Per l’Adda e la Mera, in autunno, nel prolungamento di stagione, capita spesso di imbattersi in situazioni apparentemente complicate.
Situazioni nelle quali vediamo letteralmente impennare i temoli sotto le nostre imitazioni, seguirle e poi voltarsi, quasi schifati, per poi riprendere posizione in attesa dell’insetto succcessivo. Quei momenti si possono risolvere, basta avere quella mosca lì e la giornata da cappotto assicurato si trasforma in una bellissima giornata in fiume.

Questa volta abbiamo chiesto a un costruttore che in Valtellina e Valchiavenna ci pesca da anni, e alcune sue imitazioni sono nate per le nostre acque. 

UPS – Ciao Marco, ti va di presentarti?

MF – Eccomi, Marco Feliciani nato a Milano nel 1959, pesco esclusivamente con la coda di topo e realizzo artificiali dal 1977. Ho pescato con successo in moltissimi corsi d’acqua da temolo, in Italia e in molte nazioni europee (Slovenia, Croazia, Bosnia, Austria, Germania, Norvegia, Svezia, Polonia, Slovakia). Sono stato iscritto per 42 anni al 1° club di pesca a mosca di Milano, il Fly Angling Club e per alcuni anni ne fui presidente.

Attualmente sono consigliere nel CDN UNPeM, Unione Nazionale Pescatori a Mosca e tra i fondatori (13) a suo tempo dell’IFTA ed attualmente fondatore e direttore della SNC Scuola nazionale Costruzione UNPeM.
Collaborai fin dal 1992 a riviste specializzate nel fly fishing (M & S Quarterly Edizioni Olimpia), in seguito fui co-fondatore della rivista FLY FISHING Pesca a mosca ed in seguito della rivista online CONFLUENZE con il mai dimenticato Natalino Costa.

Pratico tutte le tecniche, entrando nello specifico per il temolo utilizzo ninfe, sommerse, emergenti e dry fly.

Da sempre appassionato di costruzione, realizzo ogni anno mediamente 8000 / 8500 artificiali. Grazie alla collaborazione più che ventennale con l’azienda Giorgio Benecchi (ora non più esistente) ho avuto la fortuna di partecipare a decine di fiere nazionali ed internazionali, incluse quelle negli USA, avendo così la possibilità di incontrare i “grandi” della pesca a  mosca internazionale.

UPS – Che preferenze di acqua hai per insidiare i temoli?

MF – Ho una predilezione per i corsi d’acqua di media portata, se pesco in superficie amo pescare in tutte quelle acque con correnti moderate e pesci selettivi, una vera sfida per verificare l’effettiva efficacia in pesca dei miei artificiali; se invece pesco a ninfa, le correnti veloci con profondità media (cm 80 – 120) sono le mie preferite.

UPS – Consigliaci 3 mosche must-have per il temolo autunnale, cosa proponi?

MF – In decine di anni ho al mio attivo numerosi artificiali nati per il temolo, ma dovendo farne una cernita ecco i miei preferiti:

  • PEACOCK PUPA
  • 05
  • V. 99
  • POVERELLA

I primi 3 sono nati proprio pescando le acque della Provincia di Sondrio, Adda e Mera, ad inizi anni ’90.

 

UPS – Delle tue proposte, ti andrebbe di spiegarci il perchè funzionano?
O meglio, cosa hai notato che le differenzia dalle altre e le rende catturanti?

MF – La Peacock Pupa probabilmente risulta molto efficace in pesca perché imita più insetti e più stadi dello stesso. Se utilizzata appena sotto la superficie (magari bagnandola con la propria saliva) imita insetti prossimi alla schiusa; se invece impiegata a galla utilizzando gel al silicone imita insetti che hanno appena completato la schiusa. Artificiale estremamente catturante per  temoli (amo nr 16) e trote (amo nr 14).

La 05 è un artificiale semplicissimo in cul de canard che risulta anch’esso molto catturante nei confronti di temoli e trote variandone solo la dimensione dell’amo: solitamente per il temolo li realizzo su ami nr 18 e 16, per la trota 16 e 14. Per la sua realizzazione mi sono ispirato alla storica wet fly WATER HEN BLOA. Imita numerose specie di effimere di piccola / media dimensione.

La V.99 è l’abbreviazione di Valtellina 1999 e toccò l’acqua proprio in Adda all’apertura del 1999, l’ultimo anno senza la presenza funesta dei cormorani. Ne realizzai una dozzina il giorno prima, con l’intenzione di provarle il giorno dopo. Da subito dimostrarono la loro efficacia. Imita delle effimere di piccole medie dimensioni appena schiuse

La Poverella è l’artificiale di questi sopra evidenziati (2016) più recente, ma grazie alla sua efficacia con temoli e trote ha velocemente trovato spazio in molte scatole di pescatori: Imita effimere dalle piccolissime dimensioni (amo nr 22,20, 18) a medie dimensioni (amo nr 16, 14,12)  

MF – Come sono nate le tue mosche? Hanno una storia? C’è qualche aneddoto in particolare?

La PEACOCK PUPA, come da mia abitudine, la realizzai la prima volta il sabato precedente l’apertura in Valtellina del 1993. La usai per la prima volta il tardo pomeriggio su alcune lame appena sopra Delebio, dove avevo insidiato inutilmente per una buona mezz’ora alcune trote in attività in superficie. Dopo aver provato svariati artificiali con zero risultati, mi ricordai dello scatolino nella tasca del gilet dove avevo riposto le Peacock Pupe fatte il giorno precedente. Ne montai una senza alcuna convinzione, ma…  alla seconda posa una trota mi bollò fragorosamente e ovviamente sbagliai la ferrata. Seguirono altre bollate e catturai con mio stupore 4 trote ormai quasi a buio. Da lì nacque la nomea di grande artificiale da avere sempre con sé.

Un aneddoto divertente. Tarda mattinata di fine marzo, un sabato, stavo pescando su una lama a fine riserva di Piateda, bollicchiava qualche temolo. Sopra di me un pescatore catturò e rilasciò 2 bei temoli, io invece ne persi uno solo, poi l’attività si interruppe. Mi sedetti, smise anche l’altro pescatore, mi fece un cenno di saluto e poi mi raggiunse. Gli feci i complimenti per le 2 belle catture e con orgoglio mi mostrò la sua mosca: era una Peacock Pupa. Giurò e spergiurò che era una sua mosca che faceva da molti, molti anni….  A quel punto gli feci i complimenti. Per concludere, anche se non ne avevo la certezza assoluta, quell’artificiale lo avevo costruito io stesso, allora ne vendevo parecchi in vari negozi e ad amici.  

La 05 la utilizzai la prima volta sempre nel 1993 (fu un anno particolarmente prolifico per me come fly tyer), ma le prime pose avvennero sulle lame del basso Mera, poche centinaia di metri sopra il lago di Novate Mezzola, a valle di Samolaco, a quel tempo ancora ricco di temoli. Anche in questo caso si dimostrò fin dai primi lanci molto efficace. Negli anni a venire montavo in punta al finale la 05, e a distanza di cm 50/60 una Peacock Pupa, un binomio che mi diede grandissime soddisfazioni in Valtellina, ma non solo.

V.99, ovvero Valtellina 1999 come già accennato nacque in occasione dell’apertura di quell’anno e… già dalle primissime pose si dimostrò un ottimo artificiale; solitamente li realizzo su ami grub ad occhiello dritto nelle misure di amo  nr 16 e 14. Pur andando fuori tema ne realizzo una variante su amo nr 10 completamente nera per cavedani e per la pesca sui laghi alpini in quota.

La Poverella è l’unico artificiale che non è “nato” in Valtellina, bensì vide il suo primo impiego sulle acque del torrente Mastallone nella omonima valle, laterale della Val Sesia.
Era fine settembre, livelli bassi e pesci molto pescati e quindi selettivi. Dopo una giornata poco produttiva ne montai una a metà pomeriggio, mi pentii subito di non averla montata prima. Ogni bollata che scorgevo, lanciandoci sopra, la salita della trota era automatica. Da allora è uno degli artificiali che impiego maggiormente, dimostrandosi indispensabile anche in acque da temoli molto pescate – come il Ribnik in Bosnia, ma altrettanto in Nord Europa. La realizzo dall’amo del nr 22 per arrivare al 14/12.

PEACOCK PUPA:

Amo: Tiemco Tmc 3761BL o similare, dal nr 16 al 12
Filo montaggio: colore emerald, utilizzo da sempre XXF 12/0 ex Benecchi oggi distribuito da Like a River
Code: 5/6 fibre di piuma di pernice
Corpo: fibra di occhio di pavone della parte centrale, quella con riflessi bluastri
Tinsel: ovale sottile di colore oro
Torace: 2/3 fibre di pavone non rasate
Hackles: 1 piuma di pernice girata 3 volte

 

05
Amo: da secca a gambo corto, “nato” con Tiemco Tmc 921, purtroppo non esiste la versione barbless (schiaccio l’ardiglione nel morsetto). Valida alternativa è il Fulling Mill FM5055, dal nr 18 al nr 14
Filo di montaggio: giallo sporco o comunque “pallido”
Corpo: sottile, in dubbing color grigio medio scuro, ottimo il pelo di talpa o la parte più scura (grigio azzurro) della pelliccia di coniglio
Rib: numerosi giri di filo giallo di montaggio sopra il corpo in dubbing
Hackles: 1 piuma di cdc Devaux colore nr 05

V.99

Amo: grub a occhiello dritto, Tiemco Tmc 2488 o similare, dal nr 16 al nr 12. Per la versione per cavedani o per trote di laghi alpini nr 10
Filo di montaggio: marrone scuro o nero
Corpo: 2 fibre chiare ed 1 scura di criniera d’alce
Ali: ciuffetto rado di fibre di cdc nocciola o grigio medio. Ai lati del ciuffetto una piuma di pernice montata a V

POVERELLA

Amo: Fulling Mill FM 5050 o FM 5055 dal nr 22 al nr 14
Filo di montaggio: giallo sporco, ottimo quello della SEMPERFLI
Code: 5/6 fibre di piuma di gallina genetica Whiting nei colori grigio medio e grigio medio scuro
Corpo: in filo di montaggio giallo
Rib: facoltativo, realizzato con filo di montaggio tinto di verde oliva o marrone con pennarello indelebile
Mono ala: realizzata con la punta della piuma di gallina
Hackles: la restante parte di piuma di gallina utilizzata sia per le code che la mono ala

Note: artificiale realizzato con soli 3 elementi: amo, filo di montaggio ed 1 piuma di gallina genetica